Torna Un libro tante scuole

E gli studenti del Pellati mettono in circolo la lettura

La passata edizione di Un libro tante scuole aveva distribuito 6000 copie de L’isola di Arturo di Elsa Morante alle classi che avevano aderito all’iniziativa del Salone del Libro. Tra queste la 3DL, che dopo la lettura estiva del romanzo, ha accettato di condividere le proprie copie con i compagni della 2BR, che ora si apprestano ad immergersi tra le pagine della Morante insieme alla loro professoressa, Flavia Pata.

Nel frattempo è partita la terza edizione del progetto, ed i ragazzi della 3DL, contestualmente al passaggio di testimone, hanno già ricevuto le copie di Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi. “Un romanzo sul valore della libertà e sull’importanza dell’esercizio dello spirito critico, insegnamenti sempre fondamentali, in particolar modo per i lettori che si affacciano all’età adulta”. Buona lettura a tutti!

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Un libro per non dimenticare

Ogni anno la Giornata della Memoria ritorna con il suo carico di ricordi, testimonianze e celebrazioni e diventa quasi un appuntamento obbligato soprattutto per gli studenti, chiamati in prima persona a raccogliere l’appello degli ultimi sopravvissuti alla Shoah. Per non dimenticare, per non cancellare il ricordo e tener viva la memoria di questi tragici eventi, i libri restano senza dubbio la strada maestra. E allora perché non attingere dalla nostra biblioteca? Lo scorso anno, grazie al contributo offerto dal Comune di Ovada, capofila della rete che ha visto coinvolta anche la nostra scuola nel progetto “Ogni giorno è il giorno della memoria”, sono stati acquistati alcuni tra gli ultimi romanzi pubblicati sul tema. Qualche studente ha già lasciato la sua recensione…

Il mio nome è Selma

Questo libro è l’autobiografia di una donna ebrea che a soli 20 anni divenne membro attivo della resistenza olandese e sopravvisse ai Lager della seconda guerra mondiale.

Il racconto parte dalla sua nascita, ad Amsterdam, dove visse la sua infanzia e adolescenza tra i teatri e i locali dove si esibiva il padre, ma anche tra problemi economici discontinui. Selma racconta di come, in principio, la guerra sembrava solo una vicenda lontana, ma dal momento in cui la Germania invase l’Olanda, man mano che il tempo passava, le leggi tedesche limitavano sempre di più la loro libertà. Uno per uno gli ebrei vennero chiamati a registrarsi e condotti ai campi di lavoro, di cui non si conosceva realmente  l’atrocità. Anche suo padre venne convocato, e decise di partire per proteggere la sua famiglia.

Quando i tedeschi iniziarono a rastrellare le persone per strada, uccidendole davanti agli occhi dei passanti se facevano resistenza, Selma decise che lei, sua madre e sua sorella minore avrebbero dovuto nascondersi. Separata dalla madre e della sorella minore, cambiò la sua identità da Selma Velleman a Margareta van der Kuit e prese parte alla resistenza come membro attivo: il suo compito era quello di trasportare valigie di soldi, documenti falsi e informazioni da una divisione all’altra della resistenza. 

Purtroppo suo padre venne trasferito e ucciso ad Auschwitz mentre sua mamma e sua sorella vennero fucilate appena arrivate al campo di Westerbork. Devastata dalla morte di metà della sua famiglia e non avendo alcuna notizia dei fratelli maggiori, Selma si buttò a capofitto nel lavoro della resistenza, cambiando casa ogni volta che poteva, fino a quando non venne arrestata come prigioniera politica.

Venne quindi trasferita al campo di lavoro femminile di Ravensbrück dove rimase per 9 mesi. Lì le condizioni di vita erano inimmaginabili: le baracche in cui vivevano erano sovraffollate, le condizioni igieniche erano catastrofiche e, a causa dei pasti poco nutrienti, non aveva più le mestruazioni e dovette combattere contro infezioni intestinali per tutta la durata della sua prigionia. Nell’aprile del 1945 la croce rossa svedese le liberò, ma solo una parte delle donne detenute a Ravensbrück arrivarono in Svezia vive: marce della morte e bombardamenti ne uccisero parecchie, ma Selma sopravvisse.

Arrivata in Svezia la giovane donna si identificò per la prima volta con il suo vero nome dopo oltre due anni e in questo modo riuscì a far sapere ai suoi fratelli maggiori, che si erano trasferiti a Londra poco prima dell’inizio della guerra, che era viva.  Dopo alcuni mesi dalla liberazione li raggiunse in Inghilterra e lì iniziò una nuova vita: si sposò ed ebbe un figlio, nonostante le conseguenze della prigionia avessero ridotto per lei le probabilità di diventare madre.

Per anni Selma non parlò delle atrocità subite durante la guerra, se non ai pochi intimi della sua famiglia, finchè trovò il coraggio di testimoniare, di tornare ogni anno a Ravensbrück, per raccontare a giovani e insegnanti ciò che ha vissuto, così come si reca ad Amsterdam per la giornata della memoria al fine di non dimenticare le atrocità che ancora tormentano i sopravvissuti e si rispecchiano nella memoria di chi è stato ucciso.

Sileo Chiara, 3DL

Noi, bambine ad Auschwitz

Andra e Tatiana Bucci sono due bambine di 5 e 7 anni che nella notte del 4 aprile 1944 arrivano al campo di concentramento di Auschwitz, da Fiume, la loro città natale. Tutto ha inizio in quella notte primaverile, nella quale le due bambine e la loro famiglia, vengono fatte salire su un treno, per poi essere portati nel campo; qui, Andra e Tati entrano nel Kinderblock, la baracca dei bambini su cui dovevano essere fatti esperimenti. Incredibilmente le due protagoniste riescono a sopravvivere (forse perché scambiate per gemelle o perché non del tutto ebree); dopo i primi tempi, iniziano a distaccarsi dalla povera madre consumata dalla fame e dalla fatica, cominciando a proteggersi a vicenda; accettano la morte di tutti coloro che le circondano, prendendola quasi come qualcosa di normale, magari perché troppo piccole per capire tutto ciò che stava accadendo. Nel campo, in aggiunta a tutte le crudeltà che sono costrette a vivere, assistono anche alla morte del cuginetto Sergio, caduto in un tranello. Solo nell’inverno del 1945 vengono liberate e salvate, finendo in un orfanotrofio a Lingfield. Grazie alle raccomandazioni della madre che ripeteva sempre loro di non dimenticarsi mai i propri nomi, l’anno successivo riescono a ricongiungersi con i genitori. Con il passare degli anni, la famiglia si trasferisce a Trieste, per evitare ulteriori massacri dovuti all’arrivo di Tito. Qui potranno ricostruirsi una vita: una vita fatta di ricordi sfocati e altri più nitidi, una vita nella quale, guardandosi alle spalle, proveranno a trasmettere il proprio dolore a tutti coloro che non l’hanno vissuto direttamente, cosicché non si ripetano gli errori del passato.

Ritengo che questo libro sia indispensabile per capire veramente tutto ciò che hanno provato e subito i deportati. È una lettura cruda, a tratti impressionante, che porta un immenso dolore al cuore, se solo si arriva a pensare che ogni singolo dettaglio è realmente accaduto. Non è uno di quei libri che tratta di dati e di sterili documenti storici, ma è una vera e viva testimonianza di due donne che hanno vissuto tutto ciò sulla loro pelle di bambine indifese e innocenti.

Finotto Marta, 3DL

Il professor Beccaria incontra gli studenti del Pellati

Mercoledì 7 dicembre il Pellati di Nizza ha avuto l’onore di ospitare il noto linguista Gian Luigi Beccaria, che, dopo aver intrattenuto per circa due ore un buon numero di allievi (alcune classi erano presenti sotto la cupola, altre si sono collegate a distanza), ha salutato la dirigente, Paola Balza, complimentandosi per la preparazione e la vivacità dei ragazzi e mostrandosi curioso di sapere cosa rende speciale questa scuola.

In effetti, studenti curiosi e preparati hanno posto davvero tante domande al professore, forse perché il tema, l’importanza della lettura e della formazione umanistica, da sempre desta interesse e anche qualche obiezione… 

L’incontro è stato coordinato dagli organizzatori di Libri in Nizza: infatti il Pellati ha aperto le porte anche ai cittadini, nicesi e non, interessati alla presentazione dell’ultimo libro del linguista, pubblicato da Einaudi: “In contrattempo. Un elogio della lentezza”. Il professore ha dialogato con Giovanni Succi, noto musicista e cantautore nicese.

Alcune delle tematiche affrontate dallo scrittore sono state rielaborate dagli allievi della classe 3^ liceo linguistico e raccolte in questo padlet:

Made with Padlet

IoLeggoPerchè edizione 2022

Quest’anno i nuovi libri donati per mezzo dell’iniziativa nazionale “Io leggo perchè” sono 21. Grazie alle classi che hanno partecipato donando uno o due libri ciascuna e grazie ai singoli donatori, anche esterni alla nostra scuola.

I titoli sono già presenti nel catalogo della Biblioteca

che potete consultare a questo link.

Si tratta di:

  • S. Auci, L’inverno dei leoni
  • N. Terranova, Addio fantasmi
  • C. Pavese, La luna e i falò
  • H. Hesse, Siddharta
  • P. Levi, Se questo è un uomo
  • M. Serra, Gli sdraiati
  • R. Bradbury, Fahrenheit 451
  • N. Gaiman, Coraline
  • G. Orwell, 1984

  • E. Doom, Il fabbricante di lacrime
  • J. S. Fitzgerald, Il grande Gatsby
  • M. Miller, Circe
  • M. Miller, La canzone di Achille
  • A. Tavassi La Greca, La pedina di vetro
  • I. Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno
  • L. Sciascia, Il giorno della civetta
  • J. Austen, Ragione e sentimento
  • E. Hemingway, I quarantanove racconti
  • A. Christie, Assassinio sull’Orient Express
  • G. Verga, Storia di una capinera
  • U. Eco, Il pendolo di Foucault

Ripartiamo da Libri in Nizza

Sta per partire l’undicesima edizione del festival dei libri della nostra città, finalmente in presenza e con un calendario ricco di incontri a cui studenti e docenti della nostra scuola non potranno mancare. Vi aspettiamo sabato 22 e domenica 23 ottobre al Foro Boario con uno stand dedicato a BiblioPellati e RadioPellati.

Programma degli incontri

  •  Mercoledì 19 ottobre, Auditorium Trinità
    Ore 21 – Alessandra Carati, E poi saremo salvi, Mondadori
  • Giovedì 20 ottobre, Auditorium Trinità
    Ore 21 – Eugenio Carena (a cura di), Scritti per gioco. Nove incipit per nove scrittori, Ed. Baima-Ronchetti
  •  Venerdì 21 ottobre, Foro Boario
    Ore 21 – Allegra Groppelli e Beba Slijepcevic. Che il mondo ti somigli – la saga di Francesco Cirio, Sperling&Kupfer
  • Sabato 22 ottobre, Foro Boario
    Ore 11
    – Pino Corrias, Fermate il Capitano Ultimo, Chiarelettere. Interviene il Colonnello Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo. Intervista a cura di Costanza Agnella
    Dalle 14,30 – Laura Guglielmi, Lady Constance Lloyd: L’importanza di chiamarsi Wilde, Morellini – Intervista a cura di Antonella Cavallo
    Mariangela Galatea Vaglio, I lupi di Roma, Giunti – Intervista a cura di Elisa Piana
    Marco Bonini, L’arte dell’esperienza, La Nave di Teseo – Intervista a cura di Matteo Campagnoli
    Daniele Vicari, Il cinema, l’immortale, Einaudi – Intervista a cura di Stefano Della Casa
    Giovanni Muciaccia, Attacchi d’arte contemporanea, Rizzoli – Intervista a cura di Serena Schillaci
  • Domenica 23 ottobre, Foro Boario
    Ore 11
    – Libri DiVersi – esperienze di superamento della difficoltà. In collaborazione con CISA Asti sud
    Ilaria Parlanti, La verità delle cose negate, Arsenio / Gianfranco Mogliotti, L’ inquilina dell’attico, Cartman – Intervista a cura di Elisa Grasso
    Dalle 14,30 – Fulvio Marino, Pizza per tutti, Mondadori – Intervista a cura di Maria Luisa Basile
    Matteo “Barbasophia” Saudino, Ribellarsi con filosofia, Vallardi – Intervista a cura di Walter Lazzarin
    Luca Bianchini, Le mogli hanno sempre ragione, Mondadori – Intervista a cura di Serena Schillaci
    Mauro Pagani, Nove vite e dieci blues, Bompiani – Intervista a cura di Paolo Bonfanti
    Gian Luigi Beccaria, In contrattempo – un elogio della lentezza, Einaudi – Intervista a cura di Giovanni Succi

Nuovo contributo editori

E’ arrivato il contributo editori relativo all’iniziativa “Io leggo perchè” a cui il Pellati ha partecipato anche quest’anno, per la seconda volta. Si tratta di titoli molto recenti, tra cui potrete trovare anche tre graphic novel.

Sono ben 112mila i libri nuovi donati dagli editori, arrivati nelle scuole di tutta Italia dalla prima settimana di maggio grazie a #ioleggoperché, la grande iniziativa dell’Associazione Italiana Editori (AIE) a favore delle biblioteche scolastiche. Visita la pagina dedicata…

https://www.ioleggoperche.it/news/112000-nuovi-libri-donati-dagli-editori-in-arrivo-alle-scuole

UN LIBRO TANTE SCUOLE

TORNA Un libro tante scuole

L’iniziativa del Salone del Libro di Torino, al secondo anno della sua attività, torna a proporre la lettura e la condivisione di un romanzo agli studenti delle scuole superiori. Una copia de “L’isola di Arturo” di Elsa Morante è già arrivata agli studenti delle classi 3AL, 3BL e 2DL che prossimamente potranno accedere ai contenuti offerti dalla piattaforma salto+ e partecipare con le proprie recensioni alla creazione di un commento collettivo su bookblog.salonelibro.it.

Lo scorso anno sono stati gli studenti dell’attuale 5DL a partecipare con “La peste” di Albert Camus, lettura impegnativa ma rivelatasi alquanto profetica, soprattutto alla luce del periodo di pandemia che stiamo ancora vivendo. Le recensioni di tre studenti sono state pubblicate e sono visionabili al seguente link: https://bookblog.salonelibro.it/category/la-peste/page/4/

Giornata Internazionale dei Diritti della Donna

L’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, anche nella nostra città l’amministrazione comunale ha proposto alcune iniziative culturali. L’autrice Cinzia Montagna ha presentato il suo libro, Donne fuori dalla storia, agli studenti e alla cittadinanza. In particolare, durante la serata al Foro Boario, sono state raccontate due storie di donne legate al nostro territorio: Bettina, giovane contadina protagonista della fondazione di Nizza della Paglia e Camilla Faà di Bruno, la cui vicenda si intreccia con con quella della Marchesina Crova, nota nicese.

E’ stata inoltre inaugurata la mostra “Le Madri Costituenti” in collaborazione con l’Associazione Toponomastica femminile: sarà esposta al Foro Boario fino al 10 aprile.

Il libro Donne fuori dalla storia è disponibile in biblioteca (leggi la recensione)

CERTAME FENOGLIANO

“Fenoglio è l’unico che riesca a rispettare la verità dei fatti pur dando ai propri scritti un taglio autenticamente letterario” (G. Falaschi)

In occasione dei cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio, il Liceo Govone di Alba ha indetto il Certame fenogliano, una competizione tra studenti delle scuole superiori, provenienti da tutto il territorio nazionale, che si svolgerà il 24 marzo. Anche due studenti della 5AL del nostro Istituto vi parteciperanno. Per la preparazione sono state organizzate nel mese di febbraio tre lezioni in videoconferenza tenute da docenti dell’Università di Torino, a cui abbiamo partecipato come gruppo biblioteca.   

L’8 febbraio la dott.ssa Margherita Quaglino, docente di Storia della Lingua italiana, ci ha introdotti nel mondo de La malora e lo ha fatto attraverso un’analisi testuale dell’opera, evidenziando particolari della sua struttura ma anche della sua lingua. Ci ha fatto notare, ad esempio, che l’immagine della casa scandisce i tre punti nevralgici del racconto (l’incipit, la metà e la conclusione), quasi a mettere in rilievo il tema del ritorno del protagonista. Agostino, voce narrante, costruisce il suo racconto attorno ai momenti fondamentali, come la morte del padre, e lo fa con la modalità della narrazione popolare (struttura ad anello, base di oralità, riferimento a fatti esemplari), quasi nel tentativo di ricostruire una memoria famigliare da trasmettere ai discendenti. Questo ci permette di leggere La malora come romanzo di formazione, forse l’unico del ‘900, controcanto de La luna e i falò di Pavese che invece rappresenta il fallimento di questo tipo di narrazione.

Il 14 febbraio con il professor Giovanni Barberi Squarotti abbiamo affrontato il tema del viaggio in Fenoglio, da Agostino a Milton. Se quello di Agostino ne La malora è un viaggio di ritorno, un nostos che gli conferisce le fattezze dell’eroe classico, anche quello di Milton di Una questione privata segue un percorso circolare, ma quando alla fine del romanzo rivede la villa di Fulvia, egli non è più lo stesso. Che cosa gli succede in quel momento? Il finale parla di un “crollo” ma non è detto che muoia. Milton non può morire perchè ha appena scoperto che la verità non c’è, non si può conoscere e che tutto è stato una costruzione della sua mente. Solo facendo morire Fulvia, smettendo di pensare a lei, Milton scopre il valore della vita, e la corsa finale rappresenta la sua spasmodica volontà di lottare per difenderla.

Il 24 febbraio il professor Davide Dalmas ci ha parlato dei partigiani di Fenoglio, figure dai tratti eroici e sacrali, che aspirano ad un’investitura religiosa e politica, pur senza cerimonie né signore. Quest’idea trapela indirettamente dalle righe de Il partigiano Johnny (“nor death itself would have been divestiture”) così come le basi ideologiche della guerra contro i fascisti vengono attribuite a personaggi come il professore di filosofia, Chiodi. Nelle opere di Fenoglio, racconti compresi, ci sono diverse figure di partigiani ma non sembra possibile ricondurle tutte ad un’unica definizione, non esiste un modello; c’è però una continua ricerca di comprenderne il significato, di dargli consistenza attraverso le parole e i dialoghi tra i personaggi. 

Scopri gli eventi legati al Centenario Fenogliano preparati dal Centro Studi Beppe Fenoglio: https://www.beppefenoglio22.it/

Consulta il catalogo della biblioteca per reperire le opere di Fenoglio (sono disponibili più di 10 titoli).

EVENTI – Immagini dall’inaugurazione della Biblioteca

Finalmente la tanto attesa apertura della Biblioteca: da oggi gli studenti dell’istituto e tutto il personale scolastico possono usufruire del servizio prestiti e accedere alla consultazione, anche in modalità online.

prof. Sara OSTANEL, referente del Progetto Biblioteca Pellati

Alla presenza della Dirigente Matelda Lupori, dell’Assessore Ausilia Quaglia e della Dirigente Stella Perrone in collegamento dall’Istituto Vittorio Alfieri di Asti, i ragazzi e i docenti del “Progetto Biblioteca” hanno illustrato i primi risultati del loro lavoro, si sono mostrati desiderosi di proseguire e pronti ad accogliere nuove iniziative culturali nel segno della condivisione e della collaborazione. 

la prof. Sara OSTANEL con l’assessore Ausilia QUAGLIA